C'era
un tempo in cui gli auguri non arrivavano in tempo reale sui
telefonini o nelle caselle e-mail. Anni fa ci si affidava all'invio
di cartoline tramite posta che, magari, per giungere a destinazione
ci impiegavano anche una settimana.
C'era
un tempo in cui gli auguri, forse, erano più sentiti e più sinceri
perché farli era un procedimento lungo: dapprima si doveva decidere
a chi inviare le cartoline, in seguito scegliere l'immagine più
adatta, poi scrivere “in bella grafia” gli auguri ed infine
imbucarle nella cassetta della posta.
Insomma
era proprio il fatto di aver dedicato una parte della propria
giornata a qualcuno che rendeva questi auguri così speciali.
Oggi
basta premere distrattamente qualche tasto e gli auguri sono pronti
ad essere inviati a tutto il mondo.
Eppure
quanti di questi auguri virtuali saranno gelosamente conservati come
invece accadeva per le cartoline natalizie?
Anche
le immagini erano molto evocative e pregne di un fascino particolare.
Vi
erano fiabeschi paesaggi innevati, bambini in veste di pastorelli,
alberi di Natale e slitte colme di regali trainati da cavalli con
eleganti bardature, tutti disegnati con mano un po' ingenua.
Erano
importanti queste cartoline.
Una
volta ricevute diventavano quasi un semplice regalo di natale,
utilizzate per abbellire la casa o raccolte in album creati ad hoc,
realizzati in cartoncino con apposite fessure in cui inserire gli
angoli dell'immaginetta.
La
tradizione di inviare auguri, comunque, ha origini remote.
E'
un antichissimo costume nato in Cina grazie alla scoperta della
xilografia che diffuse largamente l'uso di realizzare piccole
immagini da tenere in casa o da appendere sopra le porte d'ingresso.
A
partire dal Quattrocento tale usanza si diffuse nei paesi di lingua
tedesca, in cui per il nuovo anno si usava regalare delle piccole
stampe in cui erano mescolati elementi cristiani ed elementi di
tradizione pagana.
All'inizio
dell'Ottocento, con il perfezionamento dei metodi di stampa, i
commercianti cominciarono a riprodurre la stessa immagine su vasta
scala, sbizzarrendosi sia sui soggetti sia negli effetti speciali,
utilizzando le tecniche del collage di vari elementi quali stoffe,
velluti, strass, ma anche impiegando parti mobili mosse da sottili
lamelle di carta.
Verso
la metà del secolo, grazie allo sviluppo della stampa, l’invio di
biglietti per le Sante Feste divenne un fenomeno di massa.
La
prima cartolina augurale “popolare” fu creata nel 1870 da un
litografo inglese, John S. Day, che stampò su un’ufficiale e nuda
cartolina postale da mezzo penny una cornicetta composta da vischio e
agrifoglio, riportante nel centro la classica frase “Buon Natale e
felice Anno Nuovo”.
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