Le
pesche sono i frutti dell'albero pesco e ne esistono tantissime
varietà.
Le
pesche più precoci maturano tra maggio e giugno, mentre le più
tardive fino a settembre inoltrato.
Sono
frutti originari della Cina dove venivano considerati simboli
d'immortalità.
Devono
il proprio nome alla regione Persia (il nome scientifico della
pianta è infatti Prunus Persica) da cui poi si diffusero in
tutto l'Occidente.
Si
dice che il re Dario III fosse molto ghiotto di pesche tanto
da averne una piantagione molto estesa nei suoi giardini.
Alessandro
Magno, durante le guerre persiane, ne fu affascinato e introdusse
la coltivazione dei peschi in Occidente.
Nell'Antico
Egitto, invece, la pesca era un frutto consacrato ala
divinità Arpocrate, dio del silenzio e dell'infanzia.
Forse
è per questo che ancora oggi si suole paragonare le guance dei bimbi
a delle pesche.
Il Dio Arpocrate |
Oggigiorno
le varietà più consumate sono la pesca comune a polpa
bianca o gialla oppure la pesca noce con buccia
liscia. Sui banchi dei fruttivendoli inoltre si possono trovare la
pesca tabacchiera che ha una forma schiacciata e la pesca
percocca che viene utilizzata prevalentemente per succhi di
frutta e per preparare pesche sciroppate a causa della sua polpa
molto soda.
Le
pesche, oltre ad essere molto duttili in cucina, fanno molto bene
anche alla salute.
Sono,
infatti, un ottimo integratore naturale di potassio e contengono
diverse vitamine e protovitamine come ad esempio la A, la C e la K.
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