In Alto Adige la sera della prima domenica dopo il Corpus Domini è
ancora viva la tradizione di accendere sulle pendici delle montagne
dei fuochi che, visti dalla valle, tracciano disegni di simboli
cristiani (spesso il Sacro Cuore di Gesù, cioè un cuore sormontato
da una croce ).
Tale usanza si perde nella notte dei tempi.
In epoca pagana, infatti, venivano accesi proprio in coincidenza del
solstizio d'estate sia per onorare il dio Sole che era la fonte di
sostentamento delle culture rurali, sia per scacciare i demoni e gli
spiriti cattivi.
Con l'avvento della cristianizzazione tali fuochi vennero dedicati a
San Giovanni (celebrato il 24 giugno).
Ma è verso la seconda metà del Settecento che quest'usanza assunse
il nome di Fuochi del Sacro Cuore.
Il Tirolo, infatti, in quel periodo, venne consacrato al culto del
Sacro Cuore di Gesù. Il Land era, a detta degli abitanti, in
pericolo. Le armate napoleoniche stavano dilagando in tutta l'odierna
Italia settentrionale e l'esercito asburgico era l'unico che ancora
riusciva ad arginare tale avanzata. Ciò che impauriva i tirolesi,
oltre alle conseguenze sul piano militare, era la diffusione delle
idee libertarie francesi che minacciavano la tradizione e l'integrità
non solo politica ma soprattutto culturale del Land (in una parola,
intraducibile nella lingua italiana, l' Heimat[1]).
La Dieta tirolese, allora, elesse un comitato di 26 uomini che si
riunì a Bolzano a Palazzo Toggenburg dal 30 maggio al 1 giugno 1796.
L'abate dell'abbazia di Stams, Sebastian Stöckl,
fece la proposta di porre il Tirolo ed il suo popolo sotto la
protezione del Sacro Cuore di Gesù e di prestagli voto con
giuramento solenne.
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L'abate Sebastian Stöckl, dell'abbazia di Stams, promotore del voto al Sacro Cuore |
Il 3 giugno dello stesso anno il voto fu pronunciato solennemente
davanti al quadro del Sacro Cuore del Duomo di Bolzano, tutt'oggi
visibile nella cappella sacramentale.
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Bolzano, Duomo. Il quadro del Sacro Cuore |
Il 5 settembre le armate napoleoniche entrarono a Trento. Ormai anche
la città di Bolzano sembrava condannata ad essere conquistata ma,
inspiegabilmente, l'esercito francese non cercò di raggiungere
Vienna risalendo la via dell'Adige ma deviò ad est e passò
dall'odierno Friuli. Il Tirolo fu così risparmiato.
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Bressanone, Chiesa delle Dame. Il quadro di Joseph Mühlmann (1840 ca.). Il voto al Sacro Cuore |
Passarono circa una decina d'anni e nel 1805 il Tirolo venne annesso
alla Baviera, alleata della Francia. Vi furono diverse conseguenze
oltre che sul piano politico, anche sul piano religioso: molti
conventi vennero chiusi (per incamerare le ricchezze della Chiesa) e
venne proibita la celebrazione del Sacro Cuore. Vi fu, quindi, la
celebre insurrezione popolare guidata da Andreas Hofer che il 24
maggio 1809 rinnova il patto con il Sacro Cuore. Anche questa volta i
tirolesi riescono a sconfiggere i francesi dopo cinque giorni di
scontri. Il 6 giugno è proclamata solennemente la festa del Sacro
Cuore in tutto il Land.
La devozione al Sacro Cuore è assurta a pegno di libertà ed
indipendenza del Tirolo.
Comincia così la serie delle Bundeserneuerungen, cioè dei
rinnovi del patto del Sacro Cuore.
Le connessioni politiche o ideologiche, tendenti alla mobilitazione
generale dei tirolesi contro il “nemico” interno e no, sono
abbastanza evidenti in più di uno dei successivi contesti.
Il patto, infatti, fu rinnovato nel 1816, con il ritorno degli
Asburgo, nel 1848, in corrispondenza delle insurrezioni liberali, nel
1859 in concomitanza con la seconda guerra di indipendenza italiana e
poi nel 1861 per rafforzare la mobilitazione contro la legge
promulgata dall'Imperatore Francesco Giuseppe che concedeva la
libertà di culto ai protestanti.
Anche nel 1866, nel 1870 e nel 1876, contro il pericolo del liberismo
e del protestantesimo, ci furono dei rinnovi.
Il giuramento venne ripetuto nel 1896, in occasione dei cent'anni di
istituzione del patto, nel 1909, in occasione della commemorazione
dell'insurrezione di Andreas Hofer.
Il rinnovo successivo è all'inizio della prima guerra mondiale nel
1914, poi nel 1944, in piena seconda guerra mondiale ed infine nel
1946.
La devozione al Sacro Cuore da parte del Land Tirolo ha rappresentato
per oltre 100 anni fino alla fine della I° Guerra Mondiale un
simbolo forte di unità territoriale, politica, religiosa e di
identità sociale e culturale.
[1] Heimat
indica non solo il luogo in cui si è nati, ma quell'insieme di
tradizioni, cultura, paesaggi, dialetto che ci appartengono fin
dall'infanzia e ci fanno sentire a casa (la parola contiene, infatti
la radice heim- “casa” intesa cioè il luogo degli affetti).
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