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martedì 25 aprile 2017

Una zuppa di sasso

Poichè sono un insegnante di scuola primaria, oggi vorrei parlare di un libro per bambini intitolato appunto “ Una zuppa di sasso”.
E' un libro scritto da Anaïs Vaugelade edito da Babalibri nel 2003.
Sebbene in un primo momento possa sembrare un racconto sulla cucina, non è assolutamente nulla di tutto ciò. E non insegna nemmeno che "a mensa si deve provare ad assaggiare ogni cibo". Ed allora che cos'è?
Durante quest'anno scolastico, le mie colleghe ed io lo abbiamo utilizzato per spiegare ai nostri alunni l'importanza della condivisione e della diversità.



La trama è alquanto semplice : in una sera d'inverno un vecchio lupo bussa alla porta di una gallina e le chiede semplicemente di poter cucinare una zuppa di sasso. La gallina accetta, ma aggiunge un pochino di sedano; pian piano accorrono tutti gli altri animali, che danno il loro contributo aggiungendo carote, zucchine, rape, creando così un bel clima di festa!

Una zuppa di sasso, quindi, è una storia di conoscenza, di amicizia e di condivisione.
Le chiavi di lettura sono, di conseguenza, molteplici: c'è la fiducia e la curiosità degli animali della fattoria che non hanno mai visto un lupo (qualcosa di diverso da noi), si parla dell'opportunità di integrazione che parte dalla condivisione di qualcosa, fino ad arrivare alla possibilità di superare le differenze di genere e razza (gli animali son tutti diversi: lupo, gallina, porcello, cane, oca …). È in pratica un libro da cui si può partire per fare diverse ed interessanti riflessioni!



È un libro che consiglio assolutamente, è adatto ad un pubblico vastissimo (si potrebbe dire da 0 a 99 anni!)
Solitamente il target consigliato di questo racconto è per bambini molto piccoli (vale a dire in età da scuola dell'infanzia), ma io non sono assolutamente d'accordo.
Abbiamo notato che anche ragazzini molto più grandi (età 4° elementare, cioè 9 – 10 anni) si sono appassionati alla storia ed abbiamo potuto proporre, con ottimi risultati finali, delle attività di riflessione impensabili con alunni più giovani.

Il libro, a mio parere, ha un solo difetto: non è scritto in rima
Chi è educatore, docente o genitore sa quanto le filastrocche o le rime piacciano ai bambini e, soprattutto, quanto siano utili per catturare e, a volte, mantenere la loro attenzione sul racconto.
Mi sono sentito in obbligo di ovviare a questa piccola mancanza.
Ai nostri alunni, quindi, è stato proposto nella versione riscritta da me.

Eccola:

Venite venite signori, signore, amici!
Tutti accanto a me, duchi, re ed imperatrici!
A narrar mi appresto
una nuova favola lesto lesto.
Arrivò un vecchio lupo,
nell'inverno più cupo,
in un villaggio dagli animali abitato.
Da quali intenzioni sarà animato?
Bussa ad una porta;
da dentro parla la gallina:
“chi bussa alla mia casina?”.
La risposta non la conforta.
“Non fare tutto questo fracasso!
Voglio solo cucinare la zuppa di sasso!”
dice il lupo senza alcun dente.
Il pennuto allora acconsente.
Il lupo prende un pentolone
per far cuocere il suo minestrone
e la gallina aggiunge di sedano un bel pezzettone
Il porcello preoccupato
nella casa si è recato.
“Tutto bene, tutto bene, siamo qui nella cucina
anzi porcellino prestaci una zucchina”
esclama la gallina a rimestar la zuppa intenta
“ne sarei molto contenta!”
L'oca ed il cavallo, in quel momento arrivati,
dicono che sono molto affamati.
“Io ci voglio anche i porri!”
“Su, cosa aspetti? A prenderli corri!”
Entrano alfine anche la pecora, la capra ed il cane
e portano il cavolo, le carote e le melanzane.
Mentre cuocion tutte le verdure
ognuno narra le sue avventure.
La cena fino a tardi dura,
tutti si servon con disinvoltura.
Infine il lupo se ne deve andare
e la bella compagnia salutare.
Riprende il suo sasso
e si allontana con lento passo.


Inoltre il tema centrale di questo libro, cioè la condivisione di qualcosa come preludio alla conoscenza dell'altro, sarà il leitmotiv dello spettacolo teatrale che la nostra classe sta preparando in collaborazione con persone diversamente abili ospitate nella Casa di Don Orione a Genova e con alcuni ragazzi del Carcere di Marassi. Una iniziativa che, giunta già all' 8° anno, sta diventando sempre più importante.
Speriamo che anche quest'anno sia un successo! 
Non per niente mi sono improvvisato anche “poeta”! 😄


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