Poichè
sono un insegnante di scuola primaria, oggi vorrei parlare di un
libro per bambini intitolato appunto “ Una zuppa di sasso”.
E'
un libro scritto da Anaïs Vaugelade edito da Babalibri nel 2003.
Sebbene in un primo momento possa sembrare un racconto sulla cucina, non è assolutamente nulla di tutto ciò. E non insegna nemmeno che "a mensa si deve provare ad assaggiare ogni cibo". Ed allora che cos'è?
Durante
quest'anno scolastico, le mie colleghe ed io lo abbiamo utilizzato
per spiegare ai nostri alunni l'importanza della condivisione e
della diversità.
La
trama è alquanto semplice : in una sera d'inverno un vecchio lupo
bussa alla porta di una gallina e le chiede semplicemente di poter
cucinare una zuppa di sasso. La gallina accetta, ma aggiunge un
pochino di sedano; pian piano accorrono tutti gli altri animali, che
danno il loro contributo aggiungendo carote, zucchine, rape, creando
così un bel clima di festa!
Una
zuppa di sasso, quindi, è una storia di conoscenza, di amicizia e di
condivisione.
Le
chiavi di lettura sono, di conseguenza, molteplici: c'è la fiducia e
la curiosità degli animali della fattoria che non hanno mai visto un
lupo (qualcosa di diverso da noi), si parla dell'opportunità di
integrazione che parte dalla condivisione di qualcosa, fino ad
arrivare alla possibilità di superare le differenze di genere e
razza (gli animali son tutti diversi: lupo, gallina, porcello, cane,
oca …). È in pratica un libro da cui si può partire per fare
diverse ed interessanti riflessioni!
È
un libro che consiglio assolutamente, è adatto ad un pubblico
vastissimo (si potrebbe dire da 0 a 99 anni!)
Solitamente
il target consigliato di questo racconto è per bambini molto piccoli
(vale a dire in età da scuola dell'infanzia), ma io non sono
assolutamente d'accordo.
Abbiamo
notato che anche ragazzini molto più grandi (età 4° elementare,
cioè 9 – 10 anni) si sono appassionati alla storia ed abbiamo
potuto proporre, con ottimi risultati finali, delle attività di
riflessione impensabili con alunni più giovani.
Il
libro, a mio parere, ha un solo difetto: non è scritto in rima.
Chi è educatore, docente o genitore sa quanto le filastrocche o le
rime piacciano ai bambini e, soprattutto, quanto siano utili per
catturare e, a volte, mantenere la loro attenzione sul racconto.
Mi
sono sentito in obbligo di ovviare a questa piccola mancanza.
Ai
nostri alunni, quindi, è stato proposto nella versione riscritta da
me.
Eccola:
Venite
venite signori, signore, amici!
Tutti
accanto a me, duchi, re ed imperatrici!
A
narrar mi appresto
una
nuova favola lesto lesto.
Arrivò
un vecchio lupo,
nell'inverno
più cupo,
in
un villaggio dagli animali abitato.
Da
quali intenzioni sarà animato?
Bussa
ad una porta;
da
dentro parla la gallina:
“chi
bussa alla mia casina?”.
La
risposta non la conforta.
“Non
fare tutto questo fracasso!
Voglio
solo cucinare la zuppa di sasso!”
dice
il lupo senza alcun dente.
Il
pennuto allora acconsente.
Il
lupo prende un pentolone
per
far cuocere il suo minestrone
e
la gallina aggiunge di sedano un bel pezzettone
Il
porcello preoccupato
nella
casa si è recato.
“Tutto
bene, tutto bene, siamo qui nella cucina
anzi
porcellino prestaci una zucchina”
esclama
la gallina a rimestar la zuppa intenta
“ne
sarei molto contenta!”
L'oca
ed il cavallo, in quel momento arrivati,
dicono
che sono molto affamati.
“Io
ci voglio anche i porri!”
“Su,
cosa aspetti? A prenderli corri!”
Entrano
alfine anche la pecora, la capra ed il cane
e
portano il cavolo, le carote e le melanzane.
Mentre
cuocion tutte le verdure
ognuno
narra le sue avventure.
La
cena fino a tardi dura,
tutti
si servon con disinvoltura.
Infine
il lupo se ne deve andare
e la
bella compagnia salutare.
Riprende
il suo sasso
e si
allontana con lento passo.
Inoltre
il tema centrale di questo libro, cioè la condivisione di qualcosa
come preludio alla conoscenza dell'altro, sarà il leitmotiv
dello spettacolo teatrale che la nostra classe sta preparando
in collaborazione con persone diversamente abili ospitate nella
Casa di Don Orione a Genova e con alcuni ragazzi del Carcere di
Marassi. Una iniziativa che, giunta già all' 8° anno, sta
diventando sempre più importante.
Speriamo
che anche quest'anno sia un successo!
Non per niente mi sono
improvvisato anche “poeta”! 😄
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