Oggi
ho cucinato un piatto tipico della tradizione ligure: il fegato
all'aggiadda.
L'aggiadda
(in italiano agliata) è una salsa che in Liguria viene preparata ed
utilizzata come condimento per i lessi di magro o per il pesce.
Le
origini di questa salsa sono antichissime. E' nota, infatti, sin dal
Medioevo dove veniva usata sia come condimento sia come conservante.
A Genova, infatti, nel 1152 ai macelli di Soziglia accompagnava
fegati e frattaglie, che, come è noto, sono alimenti che deperiscono
assai velocemente. Un tempo,inoltre, a bordo delle navi, si
amalgamava con l’agresto cioè con succo di uve acerbe.
L'aggiadda,
oggi, è considerata l'antenata del famoso pesto alla genovese.
Nella
sua preparazione si può aggiungere anche la cagliata, ma io non ho
ancora avuto “il coraggio” di provare.
Questo
condimento, sebbene lo possa ricordare, non è assolutamente da
confondere con la salsa aioli provenzale. In quest'ultima,
infatti, si ha la presenza dei tuorli di uova sode che nella variante
ligure sono completamente assenti.
In
questa ricetta l'aggiadda è servita in abbinamento al fegato
di vitellone.
Il
fegato è un prodotto carneo appartenente al gruppo delle frattaglie
e collocabile nel quinto quarto dell'animale.
E'
un alimento ricco di proteine, vitamine A e B e sali minerali. Il suo
consumo è consigliato specialmente alle persone che hanno carenza di
ferro, alle donne in gravidanza ed ai ragazzi nell'età dello
sviluppo. Esso è un ingrediente economico e molto versatile in
cucina.
In
Liguria le interiora in genere hanno sempre avuto un gran successo.
Costano poco, sono molto saporite e gustose e possono essere cucinate
in tantissimi modi.
L'unico
vero problema del cosiddetto “quinto quarto” è la sua
velocissima deperibilità.
E'
essenziale, quindi, saper distinguere un "buon" fegato
rispetto ad un alimento più vecchio o di dubbia qualità. I
requisiti sono pochi e ben distinguibili:
1)
Aspetto brillante, turgido e non disidratato
2)Colore
tipico (spesso rosso vivo) e non pigmentato o maculato
A
Genova, fortunatamente, esistono ancora molti macellai che sono
sinonimo di garanzia di freschezza dell'alimento.
Il
mio macellaio di fiducia è Luciano Carni, i cui proprietari
acquistano gli animali macellati interi e poi ne sezionano le carni
direttamente in negozio.
Spesso,
quando vado al lavoro al mattino presto, mi capita di assistere
all'arrivo in negozio delle mezze carcasse di bovini e vi assicuro
che è uno spettacolo!
Fegato
all'aggiadda genovese
Dosi
per 3 persone
500
gr di fegato di vitellone
5 –
6 spicchi d'aglio
mollica
di pane di 1 panino
olio
sale
aceto
Pestare
nel mortaio gli spicchi d'aglio con la mollica di pane
precedentemente imbevuta di aceto. Quando si è ottenuto una crema
aggiungere ancora un po' di aceto per stemperare bene il tutto.
In
un tegame far cuocere il fegato tagliato a fettine con olio e sale
(occorreranno circa 3 – 4 minuti).
Quando
mancherà poco alla fine della cottura, ammucchiare il fegato da una
parte ed aggiungere al tegame l'aggiadda. Lasciare scaldare
l'aggiadda e poi mescolare il tutto con il fegato.
Versare
in un piatto e servire caldo.
Nella
vera ricetta del fegato all'aggiadda genovese si dovrebbe pestare
l'aglio con la mollica di pane e la milza scottata in acqua bollente.
Purtroppo non ho trovato la milza e mi sono dovuto “accontentare”
di utilizzare solo aglio ed aceto!
Un'ultima
precisazione: le dosi di aglio e di aceto variano a seconda dei gusti
personali. Se si utilizza l'aglio di Vessalico, però, consiglio di
ridurre di 1 spicchio le dosi fornite, E' un aglio con un sapore
ottimo ma molto persistente.
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